Giuseppe Zecchini

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Giuseppe Zecchini (Milano, 1952) è uno storico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Allievo di Marta Sordi, nel 1975 si laurea in Lettere all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, specializzandosi nella storia politica romana di Cesare e Augusto[1], del periodo tardo antico, e nella storia della storiografia romana ed ellenistica.

Docente di Storia della Storiografia Antica all'Università Cattolica dal 1979, di Storia Romana all'Università di Chieti dal '94 al '97, è stato professore ospite all'Dresda e alla Sorbona di Parigi fra il 2001 e il 2002, divenendo infine docente ordinario di Storia Romana all'Università Cattolica di Milano.[2]

È consigliere del direttivo dell'Istituto Italiano di Storia Antica[3] fondato nel 1935[4], condirettore della rivista Politica antica (Carocci Editore) dalla sua fondazione[5], oltre ad essere stato membro del comitato scientifico della Fondazione Canussio[6][7], della rivista filosofica Aevum[8] e consigliere editoriale della rivista elettronica De rebus antiquis fondata dal Dipartimento di Scienze Sociali della Pontificia Università Cattolica Argentina, nell'ambito del programma di studi greco-romani.[9][10] Collabora alla collana CERDAC della casa editrice L'Erma di Bretschneider, per la quale ha curato i volumi dal titolo La cultura storica nei primi due secoli dell'impero romano, e Ricerche di storiografia latina tardoantica II: dall'Historia Augusta a Paolo Diacono.[11]

I suoi testi fondamentali sono Il pensiero politico romano[12] e Cassio Dione e la guerra gallica di Cesare.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Cassio Dione e la guerra gallica di Cesare, Vita e Pensiero, Milano 1978.
  • Aezio: l'ultima difesa dell'Occidente romano, L’Erma di Bretschneider, Roma, 1983.
  • I druidi e l'opposizione dei Celti a Roma, Jaca Book, Milano, 1984.
  • Il Carmen de bello Actiaco: storiografia e lotta politica in età augustea, Steiner, Stuttgart, 1987.
  • La cultura storica di Ateneo, Vita e Pensiero, Milano, 1989.
  • Ricerche di storiografia Latina tardoantica, I-II, L’Erma di Bretschneider, Roma, 1993-2011.
  • Il pensiero politico romano. Dal periodo arcaico a Giustiniano, Carocci, Roma, 1997, 5ª ed. 2012.
  • Cesare e il mos maiorum, Steiner, Stuttgart, 2001.
  • Vercingetorige, Laterza, Roma-Bari, 2002.
  • Los druidas y la oposición de los Celtas a Roma, Alderabán, Madrid, 2002.
  • Attila, Sellerio, Palermo, 2007.
  • Le guerre galliche di Roma, Carocci, Roma, 2009.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Giuseppe Zecchini, Augusto e l'eredità di Cesare (PDF), Fondazione Canussio, 1999, pp. 16.
  2. ^ Pagina di presentazione, su Università Cattolica, Milano.
  3. ^ Direttivo dell'Istituto Italiano di Storia Antica, su storiaantica.eu.
  4. ^ Istituto Italiano di Storia Antica, su unioneinternazionale.it.
  5. ^ Rivista di prassi e cultura politica nel mondo greco e romano, su carocci.it.
  6. ^ Giuseppe Zecchini, Introduzione, su Cesare: precursore o visionario?, fondazionecanussio.org, Cividale del Friuli, 17-19 settembre 2009.
  7. ^ Cesare e Cartagine, su L'ultimo Cesare: scritti, riforme, progetti, poteri, congiure, fondazionecanussio.org, Cividale del Friuli, 16-18 settembre 1999.
  8. ^ Comitato scientifico della rivista, su aevum.vitaepensiero.it, Milano, Università Cattolica.
  9. ^ (ES) Scheda storica della rivista "De rebus antiquis", su erevistas.uca.edu.ar, ISSN 2250-4923, Rilasciata con Creative Commons 4.0-Internazionale.
  10. ^ (ES) Elenco degli autori (PDF), in De rebus antiquis, n. 5, Pontificia università cattolica argentina, 2015, p. 3, ISSN 2250-4923 (WC · ACNP).
  11. ^ Repository delle pubblicazioni dell'Università Cattolica, su publicatt.unicatt.it/.
  12. ^ Intervista a Giuseppe Zecchini riguardo al libro "Il pensiero politico romano", su letture.org. URL consultato il 30 agosto 2019 (archiviato il 30 agosto 2019).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN93983253 · ISNI (EN0000 0001 1022 1278 · SBN CFIV003776 · BAV 495/90297 · ORCID (EN0000-0003-3266-4074 · LCCN (ENn79085481 · GND (DE1031269282 · BNE (ESXX977676 (data) · BNF (FRcb12142099t (data) · J9U (ENHE987007270226405171 · CONOR.SI (SL105847139 · WorldCat Identities (ENlccn-n79085481